In buona parte delle formazioni rocciose che affiorano nell’area meridionale dell’Altipiano Ibleo è frequente il fenomeno carsico.
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L’altipiano calcareo costituito dalle successioni carbonatiche mioceniche, infatti, è interessato da un’idrografia fluviocarsica, in cui l’erosione si manifesta attraverso la dissoluzione chimica e l’azione meccanica che ha portato allo sviluppo del grande reticolo di Canyon, detti localmente Cave.
Il fenomeno è più evidente nella Formazione Palazzolo e nella Formazione dei Monti Climiti.
Qui si concentra la maggior parte delle oltre 40 grotte che si aprono in questa parte di altipiano tabulare e che hanno un andamento orizzontale – seguono cioè la stratificazione delle rocce – o uno sviluppo verticale con brevi pozzi.
Nell’estrema propaggine meridionale affiorano dei calcari cretacei (65 milioni di anni), nei quali sono state intercettate alcune grotte sia terrestri sia sottomarine.
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Molte di queste cavità naturali, come le grotte Bocca di Lupo, Caprara, Sbriulia e Calafarina, sono state utilizzate come riparo, abitazione o luogo di sepoltura, restituendo reperti che hanno fornito importanti dati scientifici sui primi abitanti e sulle faune della Sicilia preistorica.
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