Eloro (Héloros) fu la prima sub-colonia fondata dai Siracusani alla fine dell’VIII sec. a.C, a Nord della foce dell’omonimo fiume, oggi Tellaro, presso cui insisteva l’area portuale.
Il centro era collegato a Siracusa dalla Via Elorina, l’asse viario principale N/S, che incrociava ortogonalmente strade minori E/W e giungeva alla Porta Sud. La città era dotata di cinta muraria con torri quadrangolari, mentre la piccola agorà era nel punto più elevato e centrale della città.
Il settore meridionale era dominato dal Santuario urbano di Demetra, con il grande tempio dorico.
A Nord-Ovest del santuario si trovava un tempietto, forse dedicato ad Asklepio.
Scavi compiuti nell’area del Santuario hanno fatto emergere i resti di alcune case arcaiche databili alla fine del VIII sec. a.C. Tra i materiali greci più antichi si annoverano un’anfora SOS, vasi protocorinzi o di imitazione e i frammenti di due piatti etruschi di produzione caeretana.
Con la trasformazione urbanistica della seconda metà del VI sec.a.C., il santuario con tempio dorico dedicato a Demetra diventa il fulcro del luogo. Da quest’area proviene un anellino in oro con scarabeo in corniola. Nel II sec. a.C., il santuario viene monumentalizzato con un portico colonnato a doppio ordine, dorico e ionico, con due ali asimmetriche. Pseudo-gocciolatoi a protome leonina in calcare decoravano la sima della stoà. Le strutture ed i decori architettonici erano rivestiti di stucchi policromi e gli ambienti illuminati da lampade ad olio, come la lucerna fittile ombelicata trovata nell’Ambiente 5.
In una cisterna del santuario è stata rinvenuta anche una testa femminile in marmo bianco del II sec. a.C., che presenta una delicata decorazione policroma. Dopo l’abbandono dell’area sacra, nel VI sec. d.C. venne qui innalzata una basilica bizantina.
Il Koreion
Fuori dalle mura urbane, sulla spiaggia a Nord di Eloro, venne rinvenuto il Koreion, Santuario dedicato a Demetra e Kore, indagato nel 1964 da Maria Teresa Currò.
Il Koreion, il cui Ambiente B è ospitato oggi nelle sale del MuCiAN, era composto da sei ambienti in cui si celebravano le feste delle Tesmoforie. All’interno e all’esterno c’erano panchine destinate, fra l’altro, alla deposizione delle offerte, gli ex-voto. Interessante nota che gli ex voto venivano sepolti e deposti all’interno di oltre sessanta fosse sacre.
Nel Koreion son state rinvenute innumerevoli statuette in terracotta, raffiguranti una figura femminile con la fiaccola e il porcellino, alcune con tracce di pigmenti colorati.
Sotto una delle panchine all’esterno dell’Ambiente B è stato rinvenuto anche il modellino di un tempio in calcare. Il culto delle divinità ctonie nel Koreion è attestato tra il VII ed il III sec. a.C., con una flessione nel V sec. a.C.
Le Necropoli
Quattro sono le necropoli di Eloro: A, B, C e D. Nella prima, Paolo Orsi indagò una tomba a fossa rettangolare (Sep. A1) dell’inizio del V sec.a.C.
Il defunto aveva ai lati del capo un vaso attico e una brocca a figure nere con Satiri e Baccanti danzanti in onore del dio del vino e del teatro, Dioniso, coronato di edera, simbolo della vita, in uno sfondo di tralci di vite, simbolo della morte.
Le altre necropoli fiancheggiavano la via Elorina, quasi una via sacra nel tratto esterno alla città. Nella necropoli C si erge una colonna monumentale di 10,50 metri, detta Colonna Pizzuta, costruita in ricordo di qualche personaggio illustre. In origine recintata con una balaustra calcarea, sormonta una tomba a camera ipogeica con tre letti funebri. Uno dei defunti recava una moneta in bronzo di Ierone II della seconda metà del III sec. a.C. Vicino alla necropoli D si trovavano gli Heroa, luoghi di culto di defunti eroizzati di cui rimangono numerosi quadretti, detti pinakes, intagliati sulle pareti rocciose di precedenti cave di pietra.