LE SALE
Età Romana e Tardo Antica
A circa tre km da Eloro si trovano i due siti di Villa Romana del Tellaro e di Cittadella dei Maccari, di età romana e tardo antica.
romana_cerchio
mosaico policromo

Villa Romana del Tellaro

Il primo sito è stato scoperto sotto una masseria sette-ottocentesca dall’archeologo Giuseppe Voza e conserva mosaici policromi figurati di maestranze nord-africane della seconda metà del IV sec. d.C.
La villa ha un impianto quadrangolare, si estendeva per più di 3000 mq. ed è databile – grazie al rinvenimento di alcune monete di Costantino I, Costanzo II ed emissioni commemorative di Costantino I – al 346 d.C.

Venne distrutta da un incendio verso la metà del V sec. d.C.
Dopo attento restauro, dal 2008 i mosaici più interessanti sono visibili nella masseria che si sovrappone alla struttura della villa romana.

In particolare, sono visibili un lato del peristilio con motivi geometrici e floreali e tre ambienti, decorati con tre distinte scene.

La prima scena è il riscatto del corpo di Ettore, la seconda raffigura quattro crateri che suddividono lo spazio in quattro semicerchi con Satiri e Menadi danzanti con, al centro, Dioniso, dio del vino. Il terzo mosaico, che ricorda la Piccola Caccia di Piazza Armerina, rappresenta scene di caccia.

mosaico con motivi floreali
lucerna con due "menoroth"

Cittadella dei Maccari

L’altro grande sito archeologico dell’età Romana e Bizantina, Cittadella dei Maccari, si trova poco distante, all’interno della Riserva Naturale Orientata di Vendicari.

Recentemente identificata con Respensa, l’area venne scavata inizialmente da Paolo Orsi nel 1897, rinvenendo ruderi di abitazioni, necropoli e quattro chiesette, fra cui la Trigona, a pianta quadrata con tre absidi (trichora) coperta da cupola emisferica. Interessante lo studio delle necropoli: Paolo Orsi distinse quattro diverse tipologie funerarie: piccoli ipogei di tipo “gentilizio” di IV-V sec. d.C.; catacombe a corridoio, non anteriori al IV sec. d.C.; fosse sub divo, di forma trapezoidale e che ospitavano fino a cinque defunti, e sepolcri “a edicola”, contenenti un paio di tombe a fosse. L’unica tomba ad edicola superstite è rettangolare ed in origine era coperta da una volta a botte. In uno dei loculi, il defunto era seppellito con a fianco una lucerna con due menoroth a cinque bracci, dato che ci porta a supporre che potesse esserci una comunità ebraica a Cittadella tra il V ed il VI sec.d.C.

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